Nel weekend del 30 aprile e 1° maggio, alcuni educatori, animatori e alcuni di noi ragazzi della scuola educatori dell’AC triestina ci siamo recati a Milano per partecipare a due giorni di formazione, durante i quali abbiamo vissuto anche la celebrazione di beatificazione di Armida Barelli.
Armida Barelli, dichiarata Venerabile il 1° dicembre del 2007, nacque a Milano il 1° dicembre del 1882. Studiò nel collegio svizzero gestito dalle suore francescane della Santa Croce, luogo in cui ricevette un’educazione religiosa che le cambiò la vita. Dopo essersi offerta al Signore, impegnandosi a vivere l’apostolato cristiano nel mondo, ricevette da Papa Benedetto XV l’incarico di fondare l’associazione della Gioventù Femminile di Azione Cattolica. La sua instancabile dedizione e il suo costante impegno, l’hanno portata a diffondere in una società ottusa una testimonianza cristiana forte e condivisibile. Per questo, gliene siamo molto grati e siamo contenti di aver assistito a questa importante celebrazione. Armida Barelli non è solamente serva di Dio e venerabile, ma dal 30 aprile è anche beata!
Assieme ad Armida Barelli, è stato beatificato anche Mario Ciceri un sacerdote d’oratorio, luogo in cui fondò e animò l’Azione Cattolica, istituì la “messa dello scolaro” e si occupò dell’educazione dei giovani soprattutto con l’esempio.
Terminata la mattinata di santità, nel pomeriggio siamo stati sulla terrazza del Duomo, dove abbiamo goduto della vista della città di Milano dall’alto. In seguito, abbiamo visitato l’orto botanico di Brera e la basilica di Sant’Ambrogio, passando per la sede dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, abbiamo camminato e riposato nei giardini del Castello Sforzesco e non ci siamo fatti scappare l’occasione di fare una passeggiata lungo i Navigli. Insomma abbiamo percorso più di 20.000 passi e siamo tornati al convento dei padri Oblati di Rho stanchissimi, ma arricchiti da tanta preghiera e cultura.
L’indomani, abbiamo partecipato alla messa, sperimentando il rito ambrosiano, di cui non conoscevamo le particolarità, presso il Santuario della Beata Vergine Addolorata dei padri Oblati di Rho, che quest’anno celebra i 500 anni dalla fine della costruzione. Il Santuario è stato costruito, in 150 anni, a partire da una piccola chiesa di campagna dopo che il dipinto che raffigura Maria Addolorata, al suo interno, ha pianto lacrime di sangue.
Sulla strada di ritorno, per non farci mancare un’ultima tappa culturale, ci siamo fermati a Bergamo Alta dove, dopo un pranzo sostanzioso, abbiamo visitato la Cattedrale di Sant’Alessandro Martire, la Basilica di Santa Maria Maggiore e Cappella Colleoni, dei capolavori artistici mai visti prima.
Questi due giorni e mezzo, ci hanno permesso di vivere un’esperienza unica a cui difficilmente parteciperemo un’altra volta nella nostra vita!